GEN Z E VOGLIA DI CAMBIARE IL MONDO

La generazione più socialmente attiva sta entrando nel mercato del lavoro, ma non si adatterà passivamente a ciò che trova. Aspira a molto di più.

La generazione Z, quella nata tra il 1997 e il 2012, è una generazione sociale, non solo perché nata con lo smartphone, ma perché profondamente attiva e attenta alle tematiche sociali: dall’inclusività all’ambiente. Ad oggi, sono la generazione più educata e tecnologica. 

Vogliono crescere ma non sono disposti a barattare valori, visioni e significato per una carriera, per quanto ben pagata.

La Generazione Z sono i talenti che le aziende necessitano per prosperare, ma non solo. Sono anche i clienti che vuole attrarre, sempre per continuare a prosperare.

Per le imprese, conoscere questa generazione e cosa ritiene importante per entrare in azienda e restarci, è essenziale.

Da un sondaggio realizzato da Talentlms e Bamboohr, emerge che gli elementi chiave per la generazione Z sono i seguenti:

  • 82%  valuta importante avere un supporto mentale
  • 77% valuta importante lavorare per un’azienda che ha a cuore la diversità, inclusione e la giustizia sociale
  • 76% ritiene importante lavorare in un ambiente amichevole, consapevole, che valorizza le persone ed è attento al benessere.
  • 31% ha difficoltà a gestire la pressione lavorativa e lo stress
  • Il 25% sta valutando di lasciare il lavoro nei prossimi mesi
  • Le principali cause di dimissioni sono:
    1. 54% salario insoddisfacente
    2. 42% Burn out e mancanza di equilibrio tra vita personale e lavoro
    3. 37% non amano ciò che fanno.
  • La maggioranza cerca Leader empatici, onesti e carismatici
  • La maggioranza desidera un lavoro ibrido che permetta flessibilità di lavoro
  • 68% valuta impegno sociale dell’azienda come un fattore chiave

Le aziende oggi si trovano a dover rispondere ad esigenze complesse e ampie dei propri lavoratori. Ciò che era sufficiente anni fa, non lo è più ora.

( Ma d’altronde questo vale anche per i dipendenti stessi: ciò che era chiesto loro anni fa, oggi è il minimo, considerando il mix di soft skills, esperienze e formazione tecnica richieste in fase di candidatura )

È importante che le aziende accolgano la sfida che permetterà loro di creare ambienti di lavoro che rispecchiano i valori della nuova generazione e contemporaneamente le renderà più performanti e attrattive sul mercato. È un’opportunità win-win per tutte le parti interessate

La generazione più giovane sta aprendo la strada ad un nuovo modo di fare business, che è rivolto non solo al profitto, ma ai valori, al benessere e al miglioramento delle condizioni sia del pianeta sia della collettività.

Questo richiede una profonda trasformazione della cultura aziendale, che traghetterà le strategie e i piani d’azione. Un semplice imbellettamento ( come spesso accade quando parliamo di geen washing o pink washing e simili ) non sarà sufficiente, perché non è una strategia sostenibile nel lungo periodo e perché all’interno di un’economia digitale e globale è un trucco facilmente smascherabile.

Una generazione attenta al benessere mentale

Non c’è omertà o vergogna quando si parla di salute mentale, infatti la generazione Z è molto più aperta e consapevole delle difficoltà – normali e umane – derivate dai ritmi incessanti delle nostre vite, dalla pressione sul lavoro, da una disumanizzazione delle persone nei processi produttivi e dell’impatto dello stress prolungato sulla salute mentale e fisica.
La loro consapevolezza della situazione li porta a cercare supporto con molta più semplicità e naturalezza, rispetto alle persone di 50/60 anni.  

Il 50% dei giovani della Gen Z, desidera ricevere supporto mentale e training per la gestione emotiva e mentale da parte dell’azienda per cui lavora.

Il costo di una mancata attenzione alla crescita, al benessere e alla gestione dello stress si riflette nel 42% che si dimette per burn out e mancanza di un equilibrio tra vita e lavoro ( anche se noi preferiamo chiamarla armonia )

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